Street law: Report del CPR Corelli a Milano
Si allega il Report del progetto portato avanti dal gruppo di studenti della Street Law della Clinica Legale di Giustizia penale.
Il progetto della Clinica Legale di Giustizia penale, svolto in collaborazione con l’Ufficio del Garante delle persone private della libertà personale del Comune di Milano, ha avuto ad oggetto il tema del trattenimento amministrativo dello straniero all’interno dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), con particolare riferimento alla realtà del CPR di via Corelli di Milano, tornato operativo dal 28 settembre 2020.
Considerato che il trattenimento è nella prassi uno strumento molto utilizzato, in quanto ritenuto dagli organi di Governo imprescindibile nella gestione dei flussi migratori, la prospettiva è stata quella, da un lato, di interrogarsi sugli scopi e sulla funzionalità di tale istituto e, dall’altro, di individuare quali interventi possa essere opportuno apportare al fine, quantomeno, di ridurre le criticità che oggi caratterizzano l’istituto, sotto il profilo del rispetto delle garanzie costituzionali (sostanziali e procedurali) che devono assistere qualsiasi misura privativa della libertà personale.
Quanto al metodo impiegato, oltre allo studio della disciplina normativa e della (scarsa) giurisprudenza in materia, si è ritenuto utile avviare delle interlocuzioni dirette con i soggetti e le istituzioni a vario titolo coinvolti nelle decisioni e nell’esecuzione del trattenimento dei migranti all’interno del CPR di Via Corelli.
In particolare, la Clinica legale è entrata in contatto con l’Ordine degli Avvocati di Milano, la Prefettura, la Questura, la Commissione carceri del Comune di Milano, l’Ente gestore del Centro, alcuni giudici del Tribunale di Milano, sezione Immigrazione e dell’Ufficio del giudice di pace di Milano.
All’esito dell’attività di ricerca, il lavoro della Clinica legale si è concretizzato in alcune proposte di modifica che sono state rivolte direttamente al Prefetto.
La decisione della Prefettura di accogliere una delle proposte presentate dagli studenti (relativa in particolare alla possibilità per i migranti trattenuti di effettuare videochiamate con i familiari) rappresenta per la Clinica legale un grandissimo traguardo e costituisce un esempio importante di interazione costruttiva che può realizzarsi tra soggetti che, pur con ruoli e prospettive differenti, lavorano su uno stesso tema e del ruolo che l’Università può avere con un impegno concreto sul territorio.
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